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admin
adrian90 Scritto il17:57 - 13 Giugno 2012
Salve, sono locatario di un immobile con un contratto d’affitto ” 4+4″ , in questi anni l’immobile è stato pignorato e successivamente venduto all’asta. Siamo tenuti a lasciare l’immobile subito, o abbiamo diritto a rimanere fino alla scadenza del contratto? Grazie anticipatamente
james003 Scritto il14:23 - 16 Giugno 2012
Ho un problema con un immobile pignorato, è sempre possibile la vendita di un appartamento pignorato prima dell’asta giudiziaria o soltanto a certe condizioni specifiche, se si quali sono?
Saluti
lstaropoli Scritto il12:03 - 27 Luglio 2012
buondi’, siamo proprietari di due immobili(appartamenti)al 50% io e il mio compagno e avendoli messi come garanzia per fidejussioni bancarie sui conti di una ns societa’che e’ poi fallita, ci sono stati pignorati da una banca.gli immobili sono entrambi sotto mutuo e che io sappia non e’ stata fissata nessuna data di vendita..il pignoramento e’ di circa 10 mesi fa..come funziona in questi casi?al di la’ del trattare con la banca, si puo’ nel frattempo affittare o vendere?e se si in che modo?l’appartamento potrebbe essere dato in usufrutto gratuito?grazie per l’attenzione che vorrete darmi
saluti
admin Scritto il13:19 - 30 Luglio 2012
Salve,
il mio consiglio ,in questi casi ,e’ quello di vendere e non subire l’asta cercando di trattare con i creditori il piu’ possibile.Chiaramente dovra’ essere seguita da uno studio esperto.
Qualsiasi diversa disposizione di alienazione e’ inefficace nei confronti dei creditori.
La vendita dovra’ essere fatta di fronte al giudice dell’ esecuzione .
Per chiarimenti :0697845778 Alberto Cordici
Saluti
costanza Scritto il09:03 - 25 Settembre 2012
scrivo per avere alcune informazioni.
Ho un appartamento (dove abito) con due stanze libere che vorrei affittare con un contratto ad uso abitativo transitorio. Abito a Roma in zona San giovanni e vorrei sapere a quanto ammonterebbe l’importo per una stanza o per entrambe, il costo per la registrazione del contratto e gli oneri fiscali.
Vi prego di rispondermi
admin Scritto il14:19 - 4 Ottobre 2012
mi scuso per aver temporeggiato nella risposta,ma ho dovuto fare degli accertamenti prima di poter essere esaustivo.
consideri che oggi una camera viene affittata al di fuori di una contrattualistica regolare intorno agli euro 400.
per maggiori spiegazioni contatti Alberto Cordici. 0697845778
Saluti
Carmine Scritto il08:00 - 27 Settembre 2012
Salve, vorrei affittare una stanza a studentessa in zona Montesacro di Roma. Quant’è il canone mensile in tale zona? E’ un palazzo di più di 40 anni, è necessario il certificato di sicurezza? La certificazione energetica? Sul contratto devo specificare una stanza, visto che i contratti da me letti parlano di unità immobiliare? Dove va registrato, una volta sottofirmato?
In attesa, ringrazio
mauriziop. Scritto il14:03 - 13 Gennaio 2013
Salve,
mi sono da poco trasferito in un piccolo condominio a Roma composto da soli sei appartamenti; sino ad ora non hanno mai voluto avvalersi di un amministratore facendo a turno per occuparsi della gestione. Tutto ciò è consentito o sarebbe opportuno nominarne uno al piu presto?
admin Scritto il14:06 - 18 Gennaio 2013
L’articolo 1129 del Codice Civile stabilisce che : “quando i condòmini sono piu di 4, l’assemblea nomina un amministratore” (la riforma che entrerà in vigore a giugno ha portato il numero minimo ad 8). Pertanto, negli edifici con meno di 5 condòmini, la presenza dell’amministratore è facoltativa (ma l’assemblea può ugualmente provvedervi); negli edifici con piu di 4 condòmini, la nomina dell’amministratore è obbligatoria. Non essendo però prevista alcuna sanzione in caso di inadempienza, tale obbligatorietà sta a significare esclusivamente che è diritto di ciascun condomino richiedere la nomina dell’amministratore all’autorità giudiziaria in caso di rifiuto da parte dell’assemblea.
Distinti saluti
piero58 Scritto il14:11 - 17 Aprile 2013
Buongiorno,
abito in una zona di Roma molto trafficata e, avendo il condominio nel quale abito un ampio cortile a disposizione, stavo pensando di proporre alla prossima assemblea di trasformarlo in area destinata a parcheggio. C’è la possibilità che si possa realizzare?
admin Scritto il14:13 - 20 Aprile 2013
Salve piero,
sì è possibile con una delibera adottata a maggioranza anche nel caso in cui nel Suo condominio vi sia un regolamento che lo vieti (pertanto non è necessaria l’unanimità). Inoltre la L. 122/1989 prevede una maggioranza agevolata per questo tipo di delibera.
Un saluto
skinkero Scritto il15:22 - 28 Aprile 2013
Salve, nell’acquisto di una casa, la tenda da sole esterna rientra nel prezzo di acquisto dell’immobile? O se non specificato deve essere acquistata a parte con un sovraprezzo? Ci sono riferimenti di legge a riguardo?
Distinti saluti
admin Scritto il14:52 - 30 Aprile 2013
Purtroppo la tenda non e’ compresa se non e’ stata specificata nell’oggetto della proposta di acquisto.
Nel trasferimento di proprieta’ e’ previsto che si vendano le mura con tutte le accessioni servitu’ attive e passive ,impianti ecc.ecc.., ma una tenda da esterno e’ da intendersi come una tenda da interno…
Cordiali saluti
cryboz Scritto il07:57 - 11 Luglio 2013
Buongiorno,
ho intenzione di acquistare un piccolo appartamento che mi permetterà di stare un paio di giorni a settimana, nel weekend, con il mio compagno, con il quale per motivi lavorativi e familiari non posso ancora convivere. Ad oggi abbiamo risolto grazie alla disponibilità di una coppia di amici che ci ospitava a casa loro ma ora vorrei trovare un’altra soluzione che in futuro possa anche diventare un investimento. Avendo bisogno dell’immobile per un paio di notti a sett non ho intenzione di affittarlo ma ho ricevuto una proposta da una conoscente che ha la nipote che inizierà l’università e che ben volentieri starebbe nell’appartamentino dal lun al giovedì. Io non voglio ricevere l’affitto, ma mi basterebbe che la persona in questione si occupasse delle spese. Mi chiedo però se sia possibile fare una cosa del genere senza incappare in problemi e sanzioni…Io non avrò la residenza in questo immobile perchè risiedo in un’altra città in un appartamento messomi a disposizione dalla mia famiglia. La studentessa che potrebbe risiedere una parte della settimana va registrata in questura? dobbiamo stipulare una qualche forma di contratto scritto o basta un accordo verbale? Quali spese incontrerei se dovessi fare un accordo scritto?
grazie
admin Scritto il14:59 - 12 Settembre 2013
Le consiglio di studiare l’opportunita’ di una locazione stagionale ,non soggetta a registrazione ne’ a tassazione della durata di 29 giorni. e’ la formula piu ‘ snella . Se la convivenza riesce si proroga o si studia una diversa formula.per qualsiasi spiegazione ci chiami.
buona fortuna
mmoretto Scritto il14:14 - 23 Luglio 2013
Salve. Ho acquistato un appartamento 3 anni fa.
Ora sono intenzionato a spostarmi di zona e sto pensando a 2 soluzioni:
– vendere l’immobile
– mettere in affitto l’immobile.
In ambedue le situazioni andro’ comunque in affitto nella nuova località.
Visto che ho usurfruito delle agevolazioni su prima casa e mancano 2 anni al termine dei 5 anni cosa mi conviene fare economicamente parlando?
a) mettere in affitto e attendere il termine dei 5 anni.
b) vendere comunque e andare in affitto ( venderei allo stesso prezzo di acquisto )
Se vendo quali sono i costi per la perdita delle agevolazioni?
admin Scritto il14:33 - 31 Ottobre 2013
Salve Le chiedo scusa del ritardo nella risposta .
Consideri che se Lei volesse vendere e ricomprare un’altra casa entro un anno, non decaderebbe dai benefici prima casa (dovendo cosi restituire il 7% (calcolato sulla rendita catrastale moltiplicata 126 ) piu ’30% di sanzione piu interessi . Anzi qualora ricomprasse,sempre entro un anno , al riacquisto la parte di imposta di registro(3%) che deve allo stato viene ridotta nella misura in cui aveva gia pagato le tasse nel precedente acquisto.
Pertanto comprare o affittare e’ solo una questione di opportunita’ di mercato .
in bocca al lupo
cordiali saluti
Alberto Cordici
alexlop2510 Scritto il17:48 - 20 Settembre 2013
Salve, ho acquistato un immobile, facente parte di un edificio a 4 piani, nel novembre del 2009 con mutuo ipotecario.Qualche tempo dopo, visto che il periodo consentiva di risparmiare qualcosa sulla rata mensile, ho pensato ad una surroga del mutuo.L’operazione si è però bloccata per la nuova perizia che denotava “difformità tra lo stato di fatto ed il progetto approvato” sanabile con S.C.I.A. ai sensi dell’art. 37 DPR 380/01 e richiedendo nuova certificazione di abitabilità.Praticamente la planimetria catastale, in riferimento alla quale ho acquistato, depositata nel 1957, corrisponde all’attuale conformazione dell’immobile mentre il progetto, depositato nel 1955, riporta una disposizione del bagno e della cucina completamente differente (si trovavano dalla parte opposta e dove sono stati realmente costruiti non doveva esserci nulla, solamente l’ascensore quindi una parte destinata ad uso comune).Volevo chiederVi, sperando che le informazioni scritte siano sufficienti, se è possibile rivalermi per le spese da sostenere per regolarizzare l’immobile sul precedente proprietario (anche perchè, il notaio non ha responsabilità e la prima perizia non obbligava il confronto fra progetto e planimetria catastale esendo avvenuta prima del 01/07/2010).Grazie.
admin Scritto il16:46 - 27 Settembre 2013
Buonasera,
La scia in sanatoria che ha riallineato lo stato di diritto e lo stato di fatto al livello urbanistico è uno strumento efficace per regolarizzare la nuova disposizione .
Di fatto se lei vorrà vendere il suo immobile in futuro il notaio le potrà chiedere la licenza edilizia ( anche se ante 67) e gli estremi della sanatoria ultima .
I progetti originali sopratutto quelli degli anni 50 ce ne fosse uno realmente corrispondente.
Tutto questo è per tranquillizzarLa sulla commerciabilità e regolarità del suo immobile.
Cordiali saluti
teoroma Scritto il13:40 - 29 Ottobre 2013
Salve. Ho bisogno di capire bene una cosa. Ho trovato questo monolocale sfitto a roma. Praticamente è la casa del ex portiere del palazzo.L’attuale inquilino tra qualche giorno libererà la casa. I Propietari sono i condomini di tutto il palazzo. Oggi l’amministratore mi ha chiesto di inviargli una lettera per una proposta di affitto che andrà all’asta nella prossima assamblea di condominio.Mi ha consigliato di proporre la stessa cifra che paga tutt’ora l’inquilino. Volevo sapere se esisteva un fac-simile di tale proposta per l’asta o,se non esiste, se mi potete guidare per la presentazione di questa lettera. grazie Matteo
admin Scritto il16:23 - 5 Novembre 2013
Ciao Matteo ,
non esiste un format specifico ,se vuoi ti mando un prestampato di proposta di locazione :
PROPOSTA DI LOCAZIONE ai sensi della legge 431/98
SOTTOSCRITTA DA :
DIRETTA AL PROPRIETARIO:
IMMOBILE:
CANONE OFFERTO :
DEPOSITO CAUZIONALE :
DURATA CONTRATTO:
CAPARRA A GARANZIA DELLA PROPOSTA:
PROPONENTE LOCATORE
per accettazione
buona serata
end117 Scritto il00:32 - 19 Dicembre 2013
Salve,
io con la mia ragazza da qualche settimana stiamo cercando casa. Ne abbiamo trovata una che ci interessa ed abbiamo fatto una proposta di acquisto per una cifra pari a quella suggerita dallagenzia immobiliare che ha in lavorazione questo immobile. Il giorno dopo mi chiama l’agente e mi dice che la proprietaria ha ricevuto un offerta di 3000 euro piu alta della nostra da un altra agenzia (il giorno prima mi aveva detto di averla in esclusiva) e che la avrebbe venduta a noi se avessimo raggiunto questa cifra, ma lui forzando la mano e rimettendoci 1000 euro della sua provvigione era riuscito a farcela prendere a noi per la cifra da noi offerta, ma che noi per questo servizio e visto che lui rinunciava ad una parte di provvigione, gli avremmo dovuto dare 1000 euro in piu a lui, ovviamente a nero.
A me sembra un giochino. La casa ci interessa molto e non vorremmo perderla, ma allo stesso tempo non voglio stare a questi giochi. Come muoversi?
Grazie.
fau72 Scritto il12:43 - 16 Gennaio 2014
salve, un paio di anni fa ho dato in comodato gratuito ad una mia amica un appartamento in quanto era senza lavoro e non poteva pagarmi alcun affitto. appena entrata ha preso la residenza. adesso che ha trovato il lavoro, come da accordi, dovremmo regolarizzare la situazione con un regolare contratto di affitto. cosa devo fare? grazie, arrivederci
admin Scritto il16:56 - 21 Gennaio 2014
Salve
Vi consiglio di convocarla a sottoscrivere il contratto di locazione .
se non volesse fatemi sapere …
cordiali saluti
fau72 Scritto il15:01 - 24 Gennaio 2014
grazie mille per la risposta. mi è rimasto un solo dubbio, visto che ha preso la residenza molto tempo prima del contratto di locazione, ancora da fare, possono esserci dei problemi per me o sottoscrivendo il contratto mi metto in regola del tutto? grazie ancora, arrivederci
danix1988 Scritto il11:41 - 3 Febbraio 2014
Salve, mio padre vuole intestarmi un appartamento pagato da lui, il quale diverrebbe mia prima casa e abitazione principale, vorrei sapere se legalmente è possibile che io continui a rimanere nell’attuale casa dei miei genitori, e far trasferire loro nella nuova casa registrata come mia abitazione principale, grazie
flex Scritto il09:22 - 5 Febbraio 2014
Buongiorno,
ho fatto una proposta per l’acquisto di una casa in corso di sanatoria.
Nella proposta ho voluto mettere delle scadenze a lungo termine per avere il tempo necessario di procurarmi il muto; circa 6 mesi per il compromesso e 1 altro mese per il rogido. Ora i 6 mesi sono quasi scaduti e tutto il tempo è stato utilizzato dai venditori per terminare le pratiche di sanatori ed ottenere i documenti, i quali sono ancora da verificare dal perito della banca.
A questo punto vorrei posticipare entrambe le date, compromesso e rogido ma, nonostante questa eventualità fosse già stata pattuita a voce, l’agenzia si rifiuta di spostare la prima (e di fatto mi costringe a versare il secondo pagamento concordato in fase di proposta).
Sulla proposta è specificato che il venditore si impegna a fornire tutti i documenti necessari, ma non è specificato se questi devono essere presentati prima del compromesso o prima del rogido.
Come devo comportarmi?
Se i venditori non riescono a fornire tutti documenti e la compravendita non si conclude, posso chiedere la restituzione di quanto pagato all’agenzia?
Grazie.
admin Scritto il14:08 - 11 Febbraio 2014
L’ agenzia immobiliare non puo’ spingere nessuno a stipulare ne compromessi ne rogiti .
qualora qualcuno Le manda una diffida ad adempiere,il minimo di giorni previsto dalla legge sono quindici.
Lei e’ nella posizione di chiedere danni per il superamento dei tempi concordati nella definizione della sanatoria e per somme versate all’ agenzia.Pur non essendo specificato che la documentazione doveva essere fornita al preliminare ,se Lei ha previsto nella scrittura che parte delle somme provengono da mutuo,rimane implicito che la documentazione al perito ed al notaio per la relazione preliminare deve essere fornita almeno 30gg prima ,ecco qui che siamo arrivati ai tempi del preliminare.
in bocca al lupo
kido22 Scritto il13:09 - 1 Marzo 2014
posso obbligare il mio padrone di casa a rifare l’impianto elettrico nuovo?,ho un’impianto fatto 43 anni fa,senza contatore salvavita,(quello vecchio),ho bruciato una lavatrice,la nuova lavatrice non posso metterla a più di 60 gradi,allora si brucia.che posso fare?
Sara Scritto il14:15 - 4 Marzo 2014
Salve,
ho bisogno di aiuto. Racconto tutta la storia poichè abbastanza lunga. Nell’estate del 2006 firmo mandato con una agenzia immobiliare per la vendita di una casa. Qualche mese dopo ricevo proposta di acquisto 65000 per una provvigione di 4500 euro. Vengo informata dall’agenzia che esistono delle piccole difformità tra quanto risulta nella planimetria (peraltro condonata 30 anni fà) e le rilevazioni attuali ma mi dice anche che all’acquirente non interessa fare uovo condono perchè tanto vuole completamente modificare la casa. Tuttavia poi l’acquirente per motivi personali rinuncia all’acquisto. Gennaio 2014 altra proposta di acquisto di 60000. Anche questo acquirente pur consapevole dei vizi accetta comunque e non richiede il condono. Atto di vendita fissato per il 27 Febbraio che tuttavia salta poichè l’acquirente cambia idea e vuole fissare l’atto di vendita a condono ultimato (non accetta nemmeno di introdurre una clausola all’atto in cui io mi obbligo a fare i lavori di adeguamento). Posso considerarla come una rinuncia? Inoltre l’agenzia immobiliare (che si era assunta lei l’obbligo di fare le rilevazioni) mi presenta i preventivi dei lavori solo dopo che io ho firmato la proposta di acquisto non mettendomi nelle condizioni di poter valutare il prezzo di vendita. Tanto più che al momento di accettare la proposta nulla dice al riguardo anzi avendomi più volte rassicurato nei mesi antecedenti che non ci sarebbero stati problemi. Così facendo mi ha messo in un bel casino. Cosa posso fare io? Ho qualche possibilità di uscita? Grazie per l’aiuto
Cordiali saluti
Sara
admin Scritto il15:04 - 5 Marzo 2014
purtroppo per valutare meglio la situazione dovrei leggere le carte per sapere che cosa era stato condonato
cmq Le posso dire che l’ acquirente ha tutto il diritto di richiedere la concessione; resta bene inteso che si puo’ stipulare anche con la domanda di condono(47/85) e tutti i bollettini gia’ pagati….
cordiali saluti
admin Scritto il15:07 - 5 Marzo 2014
consideri pure che se si tratta DI ALLINEARE LO STATO DI DIRITTO ALLO STATO DI FATTO DELLA PLANIMETRIA POTREBBE BASTARE UNA CILA.
SALUTI
Sara Scritto il22:04 - 11 Marzo 2014
Salve,
mi scuso se la disturbo ancora ma sono veramente alla disperazione. Allora per quanto riguarda il condono, si tratta di piccole difformità che riguardano la misurazione delle stanze (errori di 5 cm !!!) in più e questa è la difformità più grande si tratterebbe di alzare un muro di una stanza.
Detto questo, l’acquirente mi chiede che per acquistare la casa a questo punto vuole uno sconto di 5000 euro. Può farlo?
Io vorrei specificare altre due cose che prima non ho detto:
1) io al momento della accettazione della proposta ero a conoscenza solo del muro mancante. Non sapevo di tutte le altre difformità. L’agenzia non è ha parlato.
2) l’acquirente invece lo sapeva prima di fare proposta.
3) non mi può essere imputato il problema del tempo necessario. Non è colpa mia se per condonare un immobile in questo paese ci vogliono 3 mesi. L’agenzia mi aveva detto solo del muro, e mi aveva detto che il problema non sussisteva (“in un giorno se vuoi si tira sù” – parole loro).
4) Io ho intenzione di fare i lavori. Perchè dovrei scontare il costo della casa? Di 5000 euro? L’agenzia mi ha detto di acconsentire ma a me non sembra giusto!
Inoltre hanno tirato fuori la storia che adesso sono costretti ad andare in altra casa e pagare in affitto a causa dei tempi. Ma la mia casa in vendita non è abitabile. Inoltre noi avevamo proposto di integrare l’atto di vendita con l’assunzione dell’obbligo da parte mia di fare i lavori. I questo modo l’atto di vendita si poteva fare subito se volevano. Da me c’è tutta la massima disponibilità….
Non posso fare niente?
Grazie ancora
Cordiali saluti
Andrea Scritto il22:19 - 13 Marzo 2014
Buonasera,
Vi scrivo in merito alla seguente situazione: in questo periodo sto cercando una casa da acquistare all’estero, precisamente a Varsavia. Io sono sposato e intesterei a mia moglie, che è cittadina polacca, questo appartamento. Per il nostro nucleo famigliare si tratterebbe di una seconda casa di proprietà. Il mio problema è che vorrei farmi una idea il più chiara possibile sulle tasse che dovrei pagare allo stato italiano all’atto dell’acquisto e negli anni avvenire nella mia particolare situazione: sto facendo un po’ fatica ad orientarmi nella giungla delle leggi italiane in materia. So che ovviamente ci sono da pagare anche tasse in Polonia, ma mi preme chiarire il quadro di quelle italiane.
Potete aiutarmi o comunque indicarmi una fonte chiara e completa dove posso trovare le informazioni che cerco?
Vi ringrazio in anticipo per il Vostro aiuto e per i consigli che mettete a disposizione in questo sito: davvero molto utili.
Cordiali saluti,
Andrea
Wakka Scritto il14:30 - 4 Aprile 2014
Buongiorno,
Vi scrivo per chiedere delle delucidazioni in merito al seguente acquisto di immobile:
risultano ipoteche giudiziali, nello specifico un pignoramento posto in essere da un noto istituto di credito per il fatto che il proprietario non riusciva a pagare le rate del mutuo.
La domanda è questa… è possibile acquistare una casa pignorata chiedendo però contestualmente un mutuo?
Tramite legale sono stati presi accordi con tutti i creditori intervenuti e identificati dal notaio. Tutti si sono impegnati formalmente a rinunciare al pignoramento e la banca accetta una somma a saldo e stralcio.
Ora da quel che ho capito, anche leggendo il vostro sito, l’acquisto e la cancellazione davanti al giudice dell’esecuzione del pignoramento dovrà avvenire contestualmente con la presenza di tutti gli attori… eppure il notaio che mi segue non è ancora riuscito (da tre settimane) a fornire alla banca a cui ho chiesto il mutuo che corrisponde al 50 per cento del valore di acquisto la relazione “modus operandi” richiesta.
E’ veramente così complicato riuscire a fare questo acquisto che oltre a consentire la vendita di una casa da la possibilità al proprietario di evitare l’asta e di avere sicuramente meno problemi evitando disastri familiari ancora peggiori. Grazie.
simona riso Scritto il10:06 - 9 Maggio 2014
buongiorno
la mia situazione è questa: tramite agenzia immobiliare sono andata a visionare un appartamento di 220 mq con annessa cantinetta e posto auto inserito nel locale garage di proprietà dei condomini (come da pubblicità sul sito). Il prezzo richiesto ammonta a E. 185.000 (come riferitomi dall’agenzia).
Ho fatto una formale offerta in agenzia di E. 170.000.
Dopo aver sottoscritto la mia proposta di acquisto l’agenzia mi ha riferito che il prezzo richiesto è di E. 175.000 ma che i non è incluso nè il posto auto nè tantomeno la cantinetta.
Sulla proposta di acquisto è stato dettagliato da parte dell’agenzia sia la casa che il posto auto che la cantinetta
Premesso che se avessi saputo il vero prezzo di vendita la mia offerta non sarebbe stata quella ma inferiore ma riguardo al posto auto e la cantinetta come posso essere tutelata?
L’agenzia si giustifica con un malinteso con la proprietaria ma in sede di visita dall’agenzia mi è stata fornita la piantina dell’appartamento e del garage con le relative visure catastali
Cosa posso fare?
francescorecchioni Scritto il11:36 - 12 Maggio 2014
Buongiorno, potete aiutarmi sul seguente dilemma?
Volevo sapere se i lavori di rifacimento delle tubature del bagno della casa di mio nonno di cui è l’usufruttuario e di cui ha venduto la nuda proprietà, rese necessarie da una perdita sul soffitto nel piano di sotto, rientrano tra le manutenzioni ordinarie o straordinarie (art. 1004 e 1005) e quindi di chi sono a carico.
Grazie,
Francesco Recchioni
sandro Scritto il17:58 - 30 Agosto 2014
Salve,
l’oggetto è un “appartamento” ultimo piano di 70 mq ma non il classico lavatoio su di un terrazzo condominiale ma facente parte di una schiera di appartamenti , sopra di loro poi c’è il terrazzo non praticabile condominiale.l’altezza dell’appartamento è di 2.40/2.50 internamente poi modificato dopo l’acquisto da lavatoio (open space) in soggiorno con angolo cottura ,2 camere, bagno terrazzo e posto auto assegnato, condominio presente.Il tutto facente parte di uno stabile di 3 piani con ascensore tutto piuttosto recente come costruzione.
Domanda:
nonostante i lavori fatti internamente risulta essere sempre lavatoio ma strutturato come appartamento, puo locare l’oggetto con il 4+4 ?
considerando che non ha fatto nessuna sanatoria o cambio di destinazione.
come potrebbe registrarlo all’agenzia delle entrate volendolo locare ad una famiglia?sta di fatto che come già detto prima, l’immobile si presenta in una situzione di abitabilità assoluta sotto tutti i punti di vista, parametri illuminotecnici, aerazione, finestre regolari, tutto perferfettamente rispondente ad una vivibilità come fosse un appartamento abitabile a tutti gli effetti.
Solo l’altezza è di 2.40/2.50.Le utenze ci sono tutte e sono allacciate a parte il metano che comunque è presente nella palazzina e nella fattispecie , l’appartamento ha il gas a bombole ma presdisposto al riscaldamento con termosifoni preenti e predisposizione sul terrazzo alla caldaia oggi non predente.cucina a bombola per ora. altro dilemma la residenza del conduttore in questo caso?
Grazie anticipatamente e scusate per la lungaggine.
admin Scritto il15:22 - 17 Settembre 2014
Ciao Sandro ,
scusa l’attesa .
Le risposte alle tue domande si riassumono in un “non si puo’ fare” .
La sua urbanistica nonchè il suo catasto lo classifica come non abitativo pertanto non e’ un abitazione tantomeno agibile(l’ abitabilità oggi si chiama agibilità) .Non si puo’ locare come abitazione ,non si puo’ registrare il contratto .Non potrai mettere la residenza.
p.s.l’ altezza non e’ di legge per ottenere l’agibilità come abitativo..
buona fortuna per la tua ricerca
klaudia Scritto il10:05 - 25 Settembre 2014
Salve! Avrei bisogno di una consulenza.
Le spiego brevemente il problema: io e il mio fidanzato abbiamo fatto una proposta di acquisto, tramite agenzia immobiliare, per comprarci una casa in provincia di Milano. Abbiamo specificato sulla proposta di acquisto alcune condizioni per noi imortanti come la data del rogito e la sitazione catastale aggiornata, ma queste non possono essere rispettate dal venditore: La mancanza di documentazione catastale ha già fatto saltare la data del compromesso; inoltre non sarà possibile rogitare nei tempi concordati sulla proposta.. E quindi a questo punto vogliamo sapere se possimo chiedere alla controparte di restituirci il doppio della caparra versata e incassata dai proprietari il giorno che hanno accettato la nostra proposta di acquisto???? Loro si rifiutano di restiture la nostra caparra perchè secondo loro il fatto che salta la data del rogito e per colpa della burrocrazia e che loro hanno presentato i documenti per la sanatoria (per alcune modifiche che hanno fatto in casa, che hanno buttato giù un muro in cucina) ma che la partica è lenta.
Ripeto per noi era importante rogitare nel giorno stabilito perchè se no, a questo punto possiamo prenderla con calma a cercare un altra casa.
Resto in attesa di una sua gentile risposta alla presente mail. Cordialmente
k.c
admin Scritto il14:01 - 26 Settembre 2014
Salve Claudia
Una proposta accettata a tutti gli effetti rappresenta un preliminare . La somma versata alla proposta data a titolo di caparra confirmatoria fa nascere diritti ed oneri riconosciuti sacri dal cod civile . È chiaro che chi accetta deve avere documenti in regola … Lei può agire contro i proprietari chiedendo il doppio della caparra ma prima li deve diffidare ad adempiere 1454 cod proc civile
Buona serata
Iris Scritto il12:15 - 26 Febbraio 2015
Salve, ho bisogno di una consulenza, voi potere aiutarmi?
La storia è un po’ lunga, cercherò di essere breve.
Avevo fino a poco tempo fa una casa in un posto di montagna in provincia di Roma, che fu fatta costruire da mio nonno tantissimi anni fa e ci andavo da quando ero nata e sono, insieme a mia madre, davvero legatissima a questo posto e a questa casa. Quando mio nonno morì, la ereditò mia madre e i suoi due fratelli (a cui non interessava niente di questa casa).
Uno dei fratelli di mia madre, persona sgradevole con la quale non ci sono rapporti, ha avuto dei problemi di soldi per dei casini che ha fatto (da quanto ci risulta) e di conseguenza, senza dire niente a nessuno, per avere un prestito ha ipotecato questa casa in montagna… Purtroppo poteva farlo perché aveva la procura generale. Dopo di che non ha più pagato la rata dell’ipoteca e la casa è andata all’asta. I miei genitori appena sono venuti a conoscenza di tutto questo avrebbero voluto comprarla all’asta per riaverla, ma per problemi economici non hanno potuto. La casa poi se la solo aggiudicata all’asta due persone e questo risale a circa un anno fa.
Perdendola ingiustamente per colpa di una persona che ha agito di nascosto per i suoi tornaconti…
Io e i miei genitori vogliamo riaverla…! Anche riacquistandola in qualche modo da queste persone. Sperando capiscano la situazione e vogliano.
Cosa posso fare per riavere questa casa?
admin Scritto il08:41 - 27 Febbraio 2015
mi dispiace .
purtroppo non puo’ fare molto.o meglio niente che Le porti risultati.
buona giornata
Iris Scritto il09:55 - 2 Marzo 2015
Capisco. Comunque pensa che se mi consulto con un avvocato e magari si riesce ad avere un incontro con gli attuali proprietari proponendogli di acquistarla a un prezzo maggiore rispetto a quanto l’hanno acquistata loro può essere una buona idea?
Magari mettendo per iscritto che ce la vendono appena gli diamo la somma concordata, si potrebbe fare?
Oltre questo, la prego di dirmi qualsiasi idea o possibilità le venga in mente.
admin Scritto il09:04 - 5 Marzo 2015
certo …
se riesce a trovare un accordo puntando sia sul lato economico che umano…
in bocca al lupo
Antonella Scritto il10:22 - 24 Settembre 2015
Buongiorno sono interessata all’acquisto di un immobile e vorrei fare una proposta ma l’agenzia mi ha comunicato che la casa proviene da una donazione, cosa mi consigliate di fare?
Grazie in anticipo per la risposta.
admin Scritto il13:55 - 26 Settembre 2015
Buongiorno Antonella,
le consiglio di essere molto prudente in quanto la donazione viene definito un atto ‘debole’, perché può essere impugnato da un ipotetico erede legittimario (genitore, coniuge o figlio del donante) per 10 anni dalla morte del donante e 20 dalla data di stipula dell’atto di donazione.
Pertanto il mio consiglio è quello di proporre al proprietario tramite l’agenzia la risoluzione della donazione onde evitare problemi attuali in caso di richiesta di un mutuo e futuri per un eventuale rivendita dell’immobile.
Cordiali saluti
Rob Scritto il16:37 - 28 Gennaio 2016
Salve, la legge stabilisce che per ottenere le agevolazioni prima casa l’acquirente deve trasferirvi la residenza entro 18 mesi dall’acquisto.
Non mi è chiaro però cosa accade dopo. Sono un consulente informatico e per motivi lavorativi potrei essere costretto a trasferirmi in un’altra città anche poco dopo l’acquisto della prima casa. Cosa succederebbe in questo caso? Perderei le agevolazioni prima casa essendo costretto a pagare
la differenza più gli interessi più la sanzione?
Grazie!
Anastasia Scritto il10:33 - 1 Giugno 2016
Buongiorno! Sono una cittadina ucraina e tra pochi mesi verrò a studiare a Padova. Potrebbe dirmi se c’è la possibilità di comprare l’appartamento pagando l’affitto (cioè rent to buy) nel mio caso, dato che avrò il permesso di soggiorno per motivi di studio e poi troverò un posto di lavoro?
Grazie per l’attenzione!
andrea83 Scritto il16:10 - 13 Febbraio 2017
Buonasera ho ereditato un immobile insieme a 2 fratelli. Abbiamo messo in vendita l’immobile circa 1 anno fa e abbiamo ricevuto delle offerte ma non abbiamo trovato un accordo per colpa di 1 dei 2 fratelli.
Vorrei sapere se legalmente esiste una soluzione oppure dobbiamo aspettare chissà quanto tempo prima che siamo tutti d’accordo?
Grazie.
Andrea
admin Scritto il17:01 - 13 Febbraio 2017
Buonasera Andrea,
La migliore cosa è trovare una soluzione interna.
Altrimenti potete chiedere la divisione giudiziale e addirittura la vendita della casa all’asta al fine di dividervi il netto ricavato dalle spese di giudizio. Per qualsiasi cosa possiamo consigliarti gratuitamente una volta che capiamo qual’è l’origine del problema ( vecchi rancori , ottenimento della casa, più denaro )
Buona serata
Bianca Scritto il09:46 - 27 Aprile 2017
Buongiorno dovrei acquistare una casa all’asta, è sempre possibile prendere un mutuo o ci possono essere problemi?
admin Scritto il07:44 - 28 Aprile 2017
Buongiorno Bianca,
e’ possibile prendere un mutuo con tutti gli istituti (per un accordo chiamato “Basilea 3”).
Serviranno tutti i requisiti del mutuo normale:
1) redditi
2) anagrafici
3) documenti inerenti il bene ; pertanto ti consigliamo di scaricare la perizia dal sito astegiudiziarie.it e chiedere al tuo istituto se occorre altro
stai bene attenta che devi essere seguita per liberare l’immobile da persone, cose,iscrizioni e trascrizioni, debiti condominiali degli ultimi due anni.
qualsiasi cosa ci chiami
cordiali saluti
paolo77 Scritto il16:03 - 3 Settembre 2019
buonasera,
devo acquistare casa e chiedere un mutuo. Deve essere specificato nella proposta d’acquisto o non è necessario?
Grazie
Paolo
Elisabetta Scritto il10:14 - 15 Novembre 2019
Buongiorno sto acquistando un immobile e ho già fatto una proposta. Ho chiesto all’agente immobiliare l’agibilità e mi ha risposto che al momento non è disponibile mi ha anche detto che non è un documento necessario per il rogito.
E’ vero o l’agenzia è tenuta a consegnarmelo prima del rogito?
admin Scritto il11:43 - 15 Novembre 2019
Buongiorno Elisabetta,
l’agente immobiliare ha detto in parte la verità: per le nuove costruzioni (realizzate successivamente al 30/06/2003) l’agibilità è obbligatoria,
mentre per gli immobili costruiti prima di tale data non è obbligatoria. Tanto più per gli immobili antecedenti al settembre del ’67
per i quali nell’atto di vendità in luogo degli estremi della licenza edilizia può essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nel quale si dichiara che l’opera risulta iniziata in data anteriore al 2 settembre 1967.
Inoltre legittimano l’agibilità gli immobili con planimetria d’impianto del ’39.
Saluti
Giulia82 Scritto il09:15 - 24 Gennaio 2020
Salve,
ho sentito parlare ultimamente di una nuova legge che evita il pignoramento per la prima casa è vero?
Grazie.
admin Scritto il10:43 - 24 Gennaio 2020
Buongiorno,
si le confermo che lo prevede il nuovo art. 41-bis del decreto fiscale (D.L. n. 124/2019) la cui legge di conversione è in vigore dal 25 dicembre 2019.
Chi ha stipulato un mutuo ipotecario per acquistare la prima casa, potrà salvare l’immobile dalla procedura esecutiva. Per maggiori informazioni la rimando all’articolo relativo presente sul nostro blog: https://www.studiolegaleimmobiliare.com/blog/fondo-salva-casa-niente-piu-pignoramento-da-parte-della-banca/
Cordiali saluti
manolo.gm Scritto il13:13 - 7 Luglio 2020
buongionro!! sono un condomino di 16 villette costruite su un terreno dove una parte destinata a opere di urbanizzazione a scomputo, tramite una convenzione con il comune da parte del costrutture, opere mai effettuate dall’impresa di costruzione, ora, dopo 5 anni dal fine lavori e avendo vendutto tutte le abitaziioni nessuno di noi ha ancora l’agibilità per quelle opere mai realizzate. Può ora il comune chiedere la somma spettante ai condomini o pùò solo ottenerli dall’impresa con cui ha sottoscritto tale convenzione?
grazie
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